La meraviglia del Borgo nella Val di Taro
Borgo Val di Taro è considerata la capitale dell’alta Val Taro nell’Appennino Parmense. Collocata a circa 60 km da Parma in direzione sud-ovest, vanta una posizione strategica a cavallo di tre regioni: Emilia Romagna, Toscana e Liguria.
La località è situata in una zona di grande interesse culturale, naturalistico e gastronomico. Il centro del paese è caratterizzato dai resti di un antico castello, da chiese romaniche e da palazzi storici. E’ il punto di riferimento dell’intera Val Taro, che con i suoi castelli e i suoi itinerari naturalistici attira ogni anno numerosi visitatori. Il gustoso fungo porcino, fregiato del marchio di qualità IGP, Indicazione Geografica Protetta, è il vanto della gastronomia del luogo. A testimonianza dell’alta qualità di vita, il paese è stato inserito nel circuito delle CittaSlow.
Il periodo autunnale è probabilmente il più ricco in assoluto, grazie agli eventi che hanno luogo e all’offerta gastronomica, con la celebre Sagra del Porcino. Nei mesi primaverili ed estivi, le dolci colline e le montagne si tingono di verde e fiori di campo, il clima mite permette gradevoli passeggiate lungo i sentieri, attraverso boschi e torrenti limpidi, animati dalla tipica fauna dell’Appennino Parmense.
Il centro storico conserva i resti dell’antico castello, di cui oggi rimane parte della muratura originale. Di notevole importanza la chiesa romanica di Sant’Antonino, risalente agli inizi del 1200; il suo interno custodisce un prezioso organo Serassi, tutt’ora funzionante. Tra gli edifici di rilievo, si segnala lo storico Palazzo Boveri, dove risiedette la regina di Spagna, Elisabetta Farnese, durante la sua visita nel 1714, che in quell’occasione fu decorato da numerosi fregi a stucco ancora conservati.
All’interno del borgo medievale merita una visita la Chiesa di San Domenico del XV secolo, dove è collocata la pregevole Madonna del Rosario, statua in legno intagliato e dorato del XVI secolo.
Passeggiando per le vie del paese, il visitatore potrà assaporare la tranquillità, la semplicità, ma al contempo la preziosità della storia di questo borgo montano dalle origini romane, fino ai numerosi episodi legati alla Resistenza, di cui fu teatro nel secondo dopoguerra.
Sovrano della cucina borgotarese è certamente il fungo porcino, utilizzato per ottimi risotti, come sugo per polenta o tagliatelle, trifolato oppure fritto. In primavera, il prodotto d’eccellenza è il fungo prugnolo, che con il suo profumo intenso rende unici i primi piatti. Tra le specialità si ritrova la Torta d’erbe, una caratteristica torta salata con erbette.
La Sagra del Fungo Porcino, appuntamento annuale che si svolge durante due fine settimana nel mese di settembre, è un evento gastronomico all’insegna delle tipicità della cucina borgotarese ma anche un appuntamento culturale con eventi che racchiudono la storia, la cultura e l’anima della vallata. Musica, mostre fotografiche e di antiquariato arricchiscono ogni anno il programma della Sagra.
La Val Taro e l’adiacente Val Ceno racchiudono numerosi paesi e borghi antichi, tra cui Bedonia (13 km), Albareto (9 km), Compiano (11 km) e Bardi (30 km). Gli appassionati di astronomia non potranno perdere la visita al planetario di Bedonia, inserito nel complesso del seminario vescovile. Chi vuole continuare a gustare le tipicità del territorio potrà fare una sosta nello storico borgo di Albareto, collocato lungo la “Strada del Fungo Porcino”. Compiano, racchiuso dall’antica cinta muraria e Bardi, con l’imponente rocca medievale, completano un percorso gastronomico e culturale senza allontanarsi troppo da Borgotaro.